TRANSCAN-3: FINANZIATI DUE NUOVI PROGETTI EUROPEI

FRRB è orgogliosa di annunciare che finanzierà due progetti, nell’ambito del bando TRANSCAN Joint Transnational Call 2024, che finanzia la ricerca oncologica traslazionale.

Il progetto LUNGOIDS studierà la possibilità di creare nuovi modelli 3D, più vicini alla realtà dei tumori umani, una sfida aperta ma fondamentale per capire meglio la malattia e personalizzare i trattamenti. 

Il cancro ai polmoni è il tumore più letale al mondo, con meno del 20% di sopravvivenza a cinque anni. Tra le forme più comuni ci sono gli adenocarcinomi, che colpiscono le aree più profonde dei polmoni, e i carcinomi squamosi, localizzati nelle vie respiratorie superiori. Questi due tipi si distinguono non solo per posizione e struttura, ma anche per come interagiscono con il microambiente circostante, influenzando l’evoluzione della malattia. 

Per sviluppare cure più efficaci, servono modelli sperimentali realistici. Gli organoidi derivati da pazienti offrono nuove possibilità, ma quelli attuali sono ancora troppo semplici: non replicano il complesso microambiente del tumore, né includono componenti cruciali come lo stroma o il sistema immunitario. Inoltre, i materiali usati per coltivarli, spesso di origine animale, non rappresentano il tessuto umano. 

Il progetto vede la collaborazione internazionale di alcuni prestigiosi istituti spagnoli, tedeschi e per l’Italia sarà coordinato dal Prof. Fabio Pagni, professore ordinario di anatomia patologica dell’Università Milano Bicocca, che guiderà un team multidisciplinare presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori per contribuire alla caratterizzazione dei nuovi modelli 3D con approcci computazionali di digital pathology.   

Il progetto TITAN si occuperà di studiare terapie innovative e modelli sperimentali per la cura di certi tipi di cancro.

Il cancro è una delle principali cause di morte a livello globale, con 10 milioni di decessi nel 2020 secondo l’OMS. Nonostante un lieve calo recente, resta la prima causa di mortalità tra gli uomini e la seconda tra le donne. Circa 1 persona su 5 sviluppa un tumore nella vita; 1 uomo su 9 e 1 donna su 12 muoiono a causa della malattia.

Le principali cause di morte oncologica restano i tumori a polmone, colon-retto, fegato e stomaco.

Circa il 50% dei pazienti oncologici riceve trattamenti con farmaci a base di platino, come il cisplatino (CisPt), spesso in combinazione con altre terapie, migliorando la sopravvivenza in diversi tumori (polmone, seno, ovaie, prostata, testicoli, vescica, vie biliari). Tuttavia, la resistenza al CisPt – presente fino al 70% dei casi – ne limita l’efficacia.

Superare questa resistenza è una priorità. Un’ulteriore sfida è la mancanza di modelli sperimentali in grado di replicare fedelmente le caratteristiche dei tumori umani, rendendo difficile il trasferimento dei risultati alla pratica clinica. Servono modelli più realistici per migliorare la comprensione della malattia e sviluppare terapie più efficaci.

La Principal Investigator lombarda, che lavora nei laboratori di IRCCS Istituto Clinico Humanitas, la giovane ricercatrice Dott.ssa Michela Anna Polidoro, dice:

“Essere parte del consorzio TITAN in qualità di Principal Investigator rappresenta per me un traguardo importante, sia dal punto di vista scientifico che personale.

Il progetto mira a sviluppare terapie più efficaci per pazienti oncologici che, oggi, dispongono di opzioni terapeutiche limitate, spesso a causa della resistenza ai chemioterapici standard. Per raggiungere questo obiettivo, verranno utilizzati modelli sperimentali innovativi, come tumori-on-chip e organoidi, in grado di riprodurre in modo più accurato le caratteristiche biologiche del tumore, con un approccio paziente-specifico.

Il nostro team lavorerà presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano, un ospedale ad alta specializzazione, centro di ricerca e sede di Humanitas University, riconosciuto come centro di eccellenza nello studio e nella cura dei tumori. Il progetto sarà sviluppato all’interno del laboratorio di Immunopatologia Epatobiliare, diretto dalla Prof.ssa Ana Lleo, dove conduco la mia attività di ricerca.

Lavorare in un contesto multidisciplinare, con accesso a tecnologie di ultima generazione e in collaborazione con prestigiosi centri di ricerca in Spagna, Francia e Regno Unito, consentirà di unire competenze scientifiche diverse e altamente specializzate.

Questa sinergia sarà essenziale per portare avanti il progetto e sviluppare soluzioni terapeutiche più efficaci per i pazienti.”