La Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica è lieta di annunciare che scenderà in campo in qualità di funding agency a supporto del progetto Hi-ROC, a cura del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO). “Il nostro compito, in quanto realtà di spicco del territorio, consiste nella promozione della ricerca e delle strutture specializzate proprio nel ricercare soluzioni innovative in campo sanitario - afferma Andrea Donnini, presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica – Sotto questo punto di vista il progetto Hi-ROC rientra alla perfezione nel nostro target. In vista dei prossimi anni, siamo convinti che il progetto porterà a grandissimi risultati. A livello prettamente economico investiremo quasi mezzo milione di euro al fine di sostenere i professionisti e gli enti coinvolti”.
Entrando più nel merito del progetto, l’attenzione si focalizza sull’ipossia a livello tumorale e nel microambiente che risulta una delle principali cause di resistenza alla radioterapia convenzionale con fotoni e quindi di fallimento terapeutico. In questo scenario, la radioterapia con particelle pesanti, in particolare con ioni carbonio, si è dimostrata superiore dal punto di vista della distribuzione della dose nel paziente rispetto alla terapia con fotoni e più efficace nell’eradicazione di tumori ipossici radioresistenti. I protocolli di radioterapia attuali in termini di scelta del tipo di fascio di radiazione (fotoni rispetto ioni carbonio) e dose totale sono essenzialmente basati su fattori quali lo stadio del tumore e il tipo istologico piuttosto che su caratteristiche biologiche del tumore, come per esempio l'ipossia. Sebbene questo approccio semplifichi le decisioni terapeutiche, non sempre consente di ottenere i migliori risultati per i pazienti. Una delle principali sfide che ostacolano l'adozione di approcci personalizzati nella selezione dei pazienti per la terapia con ioni carbonio è la mancanza di un biomarcatore diagnostico o predittivo non invasivo. Il progetto collaborativo europeo Hi-ROC mira, quindi, a colmare questa lacuna sviluppando un biomarcatore in forma di firma multimodale e non invasiva per identificare l'ipossia a livello individuale.
Ulteriori spunti interessanti in merito giungono anche da Ester Orlandi del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica Ricercatore presso l’Università di Pavia e coordinatore del Progetto: “Per la prima volta, svilupperemo una firma predittiva multimodale basata sull'ipossia per prevedere i risultati oncologici dopo radioterapia curativa, ottimizzando il trattamento con ioni carbonio per tumori ipossici e radioresistenti. Il progetto prevede l’impiego di tecnologie innovative per studiare i meccanismi molecolari dell’ipossia, lo sviluppo di una piattaforma computazionale per testare nuovi ioni su tumori ipossici e l'uso di modelli digital twins per simulare l’effetto della radioterapia. Questo è possibile grazie alla collaborazione con istituti oncologici e di ricerca di prestigio, italiani e europei, e alla collaborazione di FRRB che da sempre promuove la ricerca per una concreta applicazione della medicina personalizzata e sostiene la ricerca tecnologica in modo efficace”.
Per ultimi, ma non meno importanti, ecco di seguito tutti gli enti e le realtà coinvolte nella creazione del project: